ASSIMPRESA ATTORE DELL'INNOVAZIONE SOCIALE
Ovvero la dimensione imprenditoriale dell'innovazione quale possibile sito per l'implementazione e l'attuazione di nuove idee dell'esistenza imprenditoriale e sociale
"Sono innovazioni sociali le nuove idee (prodotti, servizi, modelli, etc. ...) che soddisfano dei bisogni sociali in modo più efficace delle alternative esistenti)e che allo stesso tempo creano nuove relazioni e nuove collaborazioni.
In altre parole, innovazioni che sono buone per la società e che accrescono la possibilità di azione per la società stessa".
L'innovazione sociale è altro dall'innovazione tout court che nasce dalla competizione di mercato e dalla ricerca di un maggiore profitto.
All'origine di questi processi d'innovazione esistono pressioni sociali esercitate dall'esistenza di bisogni insoddisfatti (es. servizi sanitari di prossimità), di risorse sprecate, di emergenze ambientali o sociali per dire della qualità della vita in genere e specie nei centri densamente abitati o in crescenti aree di disagio e marginalità.
La prestazione di servizi e prodotti in grado di soddisfare tali bisogni non è più garantita né dal mercato, né dalle amministrazioni pubbliche.
Questo vuoto politico e fallimento di mercato apre il campo a risorse e forze del privato sociale, all'imprenditorialità dal basso, alle comunità di cittadini che si organizzano per soddisfare nuovi e vecchi bisogni, per ottimizzare l'utilizzo delle risorse (umane e naturali) per garantire un miglioramento sociale, per realizzare soluzioni più soddisfacenti i propri valori e le proprie aspirazioni.
L'innovazione sociale non è solo un'idea più o meno radicale, ma una pratica innovativa, ovvero l'applicazione efficace e sostenibile di una nuova idea di prodotto, servizio, modello.
La capacità di essere efficace si riferisce all'uso ottimale di risorse per il conseguimento di un risultato sociale, in pratica la dimostrazione che l'idea funziona meglio delle soluzioni esistenti e genera valore per la società; la sostenibilità riguarda una componente essenziale e tipica dell'innovazione sociale che la distingue dalle pratiche tradizionali di assistenza e promozione sociale, ovvero la capacità di "stare sul mercato" e di finanziarsi grazie ai ricavi generati dall'attività stessa o alla capacità di chi la promuove di dedicarvi impegno e lavoro.
Non ha nulla a che vedere con la dimensione profit o non profit d'impresa, quanto al senso stesso dell'innovazione che ha come finalità la creazione di un impatto positivo per la società che sia il più ampio possibile.
TUTTO È CAMBIATO E TUTTO STA CAMBIANDO
Prendiamone atto e senza trascinarci in inutili dispute sul perché quello che ha retto fino a ieri non regge più e che il sistema ha tenuto fino a che non sono mutati i paradigmi dell'economia e della finanza diciamo tradizionali; quelli per intenderci che bisogna iniziare a definire "seconda rivoluzione industriale" (il diciannovesimo e il ventesimo secolo). Insomma quell'era, quella dell'homus erectus e poi sapiens, è finita.
Siamo entrati nella terza rivoluzione industriale (TRI), l'era dell'idrogeno, del silicio, del sole e delle nanotecnologie, quella dell'homus empaticus.
Ciascuno di noi può verificare che il processo di globalizzazione sta determinando un nuovo assetto della divisione internazionale del lavoro, abbiamo sotto i piedi, in movimento, una specie di deriva dei continenti che cambia posizione e ruolo di vaste aree regionali e, dentro quelle, di singoli Paesi.
Non solo il cambiamento, ma insieme la velocità del cambiamento che è come generare un nuovo melt pot e noi spettatori e attori al tempo stesso a guardare e immaginare, a fusione non ancora terminata, cosa uscirà dallo stampo del "grande fonditore".
Per quanto premesso si deve cambiare il modo di reagire
a ciò che accade perché ora la soluzione non sta più o soltanto
in ciò di cui facciamo o abbiamo fatto esperienza,
ma nel nostro atteggiamento nei suoi confronti.
Categoria: Associazioni
Lino Massagrande